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ws_daily_archives February 06 2026

GEP roadtosmartbaking

Ad Ancona una “Dark kitchen” ibrida dove la pizza nasce dalla condivisione, cresce con la tecnologia e punta alla qualità replicabile

Come il forno serieT ha ispirato un business di successo   GEP, acronimo di Genuine Esposito’s Pizza nasce da un’intuizione, anzi da un momento particolare. «L’idea arriva da uno dei tre soci, i fratelli Esposito, in un periodo un po’ difficile per un’altra azienda del gruppo», ci racconta Luca Apolloni, General Manager «Hanno pensato di differenziare, portando le competenze maturate in dieci anni di commercio dentro un nuovo progetto. E da buoni napoletani… cosa potevano scegliere, se non la pizza?»   L’obiettivo iniziale era chiaro: creare un prodotto di qualità, ma con una gestione più moderna. Un’analisi dei trend nel mondo food e un’osservazione molto semplice «abbiamo sempre meno tempo e sempre meno persone disposte a fare un lavoro di sacrificio come quello del pizzaiolo»; così è scattata la scintilla.Nasce ad Ancona nel 2024 il laboratorio GEP, dedicato alla produzione di basi precotte, destinate sia all’ingrosso che al dettaglio. Poi arriva la domanda naturale: perché non condirle?È il passo che fa decollare la divisione retail, oggi al centro dell’evoluzione del marchio.   Un format che guarda al futuro con la massima possibilità di personalizzazione   Il punto vendita in cui ci troviamo è piccolo, 28 metri quadrati, ma sorprendente nei numeri: «Siamo riusciti a fare più di 300 pizze in un sabato, in tre persone più un addetto alle consegne». Il merito è dell’organizzazione, ma anche del modello scelto: una dark kitchen ibrida ispirata al Nord Europa. Il cliente non entra: ordina da app o da un chiosco esterno che affaccia sulla strada. Lì trova tutto il menu, con un’attenzione particolare alla personalizzazione:«Ogni pizza può essere modificata, aggiungendo o togliendo ingredienti. Massima customizzazione.» Una volta ricevuto l’ordine, i monitor di cucina scandiscono tempi e flussi. Tutto è digitalizzato: niente biglietti, niente errori di trascrizione. «Abbiamo tagliato tutti i tempi morti. Prepariamo più prodotti, in meno tempo e con meno sforzo.» La produzione giornaliera del laboratorio parla chiaro: una media di 800 basi prodotte al giorno, sempre in tre persone.   La scelta del forno: costanza, replicabilità e zero margine d’errore   Se il modello imprenditoriale del brand richiede standard elevati, il forno diventa un elemento essenziale.Si sono affidati fin da subito ai forni a nastro serieT: nel punto vendita un serieT T64E e un TT96E, mentre nel laboratorio due serieT TT98E e il nuovo T65E. Inizialmente conosciuti attraverso esperienze pregresse: «Avevo usato serieP e serieS, ma un forno a nastro così non lo avevo mai visto. Dopo una Moretti Xperience, sono rimasto sbalordito dalla qualità del prodotto che veniva preparato. Perché non provarlo?»   Il risultato conferma l’intuizione:«La cottura è sempre uniforme. Non c’è l’errore umano: il forno cuoce costantemente, inizia e finisce quando glielo dico io. Ogni prodotto esce uguale al precedente.» Nei punti vendita la replicabilità è fondamentale:«Vogliamo la stessa identica cottura ad Ancona, in Toscana o ovunque apriremo. serieT ci garantisce proprio questo.» La tecnologia aggiunge controllo e serenità:«Quando non sono in laboratorio, vedo tutto dall’app (SmartBaking App): che programma stanno usando, come cuoce il forno, i consumi. Posso impostare programmi diversi per ogni impasto e formato.» Anche nella formazione del personale il forno fa la sua parte:«È totalmente personalizzabile. L’operatore sceglie il programma, conferma, e il forno fa tutto da solo. È intuitivo, veloce e segnala quando raggiunge la temperatura. Aiuta tantissimo.»   Quando chiediamo di descriverlo in tre parole, la risposta è immediata:«Uniforme, efficace, facile.»   Una pizza per tutti: la visione che unisce   La filosofia di GEP ruota intorno alla condivisione.«La pizza nasce per stare insieme. Volevamo che chiunque potesse mangiare da noi», spiegano. Per questo, accanto all’impasto classico, ci sono il senza glutine, prodotto su un serieT TT98E dedicato, il low carb, e vari formati che incontrano gusti diversi: dalla tonda classica alla baciata, «la pizza chiusa con i due lembi che si toccano». Sui topping, resta salda la preferenza degli italiani: «La Margherita vince sempre. Subito dopo, la nostra Carbonara, che è uno dei prodotti più amati.»   Tra e-commerce, retail e futuro del brand   GEP oggi vende fisicamente ad Ancona e in Toscana a Figline e Incisa Valdarno (FI); inoltre ha il suo store digitale online, ma con una riflessione interessante:«Credo che sarà il retail fisico ad aiutare l’e-commerce, non il contrario. Più cresce la percezione del brand, più l’online potrà beneficiarne.»   Il progetto continua a evolvere, tra punti vendita, laboratorio e un concept basato su tecnologia e qualità replicabile.E un consiglio per chi vuole seguire la stessa strada c’è:«Mai fermarsi allo standard. Il mondo della ristorazione può toccare nuovi orizzonti. Possiamo sempre alzare l’asticella delle nostre prospettive.»